Russia: il fondatore di Telegram contro il divieto di criptovaluta

Il fondatore di Telegram, ovvero il russo Pavel Durov, ha ha criticato la proposta della Banca Centrale dei Russia emettere un divieto contro le criptovalute nel paese. 

Le parole del fondatore di Telegram sul rischio del divieto di criptovaluta in Russia

In effetti, pochi giorni fa proprio la banca centrale del paese di Durov in realtà ha chiesto al governo di vietare le criptovalute. Per ora il governo non ha ancora risposto a questa richiesta, anche se gli era già stata rivolta altre volte in passato e alla fine l'aveva sempre rifiutata. 

Durov ha scritto in a posta su Telegram che il divieto di criptovaluta proposto dalla Banca centrale russa porterebbe a un deflusso di specialisti IT dal paese, distruggendo numerosi settori dell'economia high-tech.

Egli ha scritto: 

“Nessun paese sviluppato vieta le criptovalute. Motivo: un tale divieto rallenterà inevitabilmente lo sviluppo delle tecnologie blockchain in generale. Queste tecnologie migliorano l'efficienza e la sicurezza di molte attività umane, dalla finanza alle arti”.

La posizione di Durov è in linea con quella di altri russi che si occupano professionalmente di criptovalute e blockchain, quindi è come se le sue dichiarazioni rappresentassero un segmento importante delle aziende russe del settore. 

Secondo Durov, le soluzioni basate su DLT che utilizzano le criptovalute come unità di calcolo stanno sostituendo sistemi finanziari centralizzati obsoleti risalenti anche alla seconda metà del 20° secolo. Sottolinea inoltre che alcuni paesi vicini, come Ucraina e Uzbekistan, stanno seguendo altri paesi sviluppati adottando leggi progressiste relative all'industria blockchain. 

Pavel Durov
Pavel Durov

Regolamentare invece di vietare

Durov in realtà lo sostiene gli stati che decidono di stare alla larga da queste nuove tecnologie rimarranno ai margini del progresso tecnologico ed economico.

Lo fa notare anche ad oggi La Russia è uno dei paesi leader nel mondo in termini di numero di specialisti altamente qualificati nel settore blockchain. Così vietare le criptovalute potrebbe produrre danni, mentre invece suggerisce di adottare regolamentazione ponderata che consentirebbe al Paese di: 

“equilibrare la distribuzione delle forze nel sistema finanziario internazionale e diventare uno dei principali attori della nuova economia”.

Durov sostiene che il desiderio di regolare la circolazione delle criptovalute da parte di qualsiasi autorità finanziaria è assolutamente naturale, ma la Banca centrale russa in realtà "butterebbe fuori il bambino con l'acqua sporca". 

In effetti, sostiene che lo sarebbe improbabile che qualsiasi divieto possa effettivamente fermare i cattivi attori in questo mercato, mentre invece lo sarebbe sicuramente chiudere del tutto i progetti.

In altre parole, il russo ritiene che non varrebbe la pena rischiare, e quindi esorta il governo a farlo considerare la proposta in modo equilibrato e razionale


Fonte: https://en.cryptonomist.ch/2022/01/24/russia-founder-telegram-counter-ban-cryptocurrencies/