Il governo argentino chiede informazioni sull'energia utilizzata dalle società minerarie di Bitcoin durante i tagli di corrente - Bitcoin News

Il governo argentino sta iniziando a indagare sul consumo energetico delle società minerarie di bitcoin dopo che alcune province del paese hanno dovuto affrontare interruzioni di corrente durante gli ultimi giorni del 2021. Cammesa, il grossista di energia statale, ha inviato un promemoria ai grandi consumatori di energia per rivelare se stanno estraendo criptovaluta. In tal caso, le società dovrebbero rivelare il loro consumo effettivo di energia in modo da coordinare un aumento dei prezzi e dovranno investire in infrastrutture elettriche.

Il governo argentino punta sull'estrazione di bitcoin

Il governo argentino sta cercando di individuare l'esatto utilizzo di energia che i minatori di bitcoin richiedono dalla rete elettrica nazionale, al fine di adottare misure per migliorare l'attuale crisi energetica che il paese sta affrontando. Cammesa, il grossista statale di energia, ha inviato una lettera a tutti i grandi consumatori registrati, chiedendo loro di segnalare il consumo energetico di possibili operazioni minerarie che possono ospitare, compresa l'energia consumata da quello che la società chiama il "gruppo di server", l'attrezzatura di refrigerazione per raffreddare i minatori e altre attrezzature associate.

Secondo i resoconti dei media locali, il governo argentino – tramite il sottosegretario all'energia elettrica – potrebbe pianificare di agire per far pagare di più ai minatori per questa energia, lanciando un nuovo schema tariffario e facendo investire direttamente i minatori di criptovaluta nel sistema energetico. Questo con l'obiezione di alleviare lo stress che queste operazioni avrebbero causato alla rete nazionale, che in alcuni casi ha dovuto affrontare interruzioni di corrente che colpiscono oltre 80,000 cittadini e provocano proteste.


Operazioni minerarie segrete

Gli esperti locali di criptovaluta hanno spiegato che alcune aziende sono migrate per offrire il loro spazio per ospitare operazioni di mining di criptovaluta, cosa che ha influito negativamente sulla rete. Una fonte anonima ha rivelato che queste attività erano comuni e che ci sono più di 200 fattorie di questo tipo nel paese, di cui almeno la metà operanti a Buenos Aires, la capitale argentina.

Si dice che la ragione per le operazioni segrete che spuntano sia la redditività che gli investitori possono ottenere evitando le tasse. Fare le cose di nascosto può accelerare i tempi di ritorno sull'investimento (ROI) per gli investitori minerari, che secondo quanto riferito possono recuperare il loro investimento in sei mesi, rispetto ai tempi di ROI fino a 18 mesi per altre operazioni.

Le società minerarie di Bitcoin hanno tenuto d'occhio l'Argentina a causa dei suoi costi energetici accessibili. Uno di questi gruppi è Bitfarms, che sta già costruendo un mega complesso minerario in collaborazione con una terza parte privata che apparentemente fornirà l'energia senza danneggiare la rete nazionale.

Cosa ne pensi delle nuove misure che il governo argentino sta pianificando di adottare riguardo al mining di bitcoin? Dicci nella sezione commenti qui sotto.

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Sergio Goschenko

Sergio è un giornalista di criptovalute con sede in Venezuela. Si descrive come in ritardo sul gioco, entrando nella criptosfera quando l'aumento dei prezzi è avvenuto nel dicembre 2017. Avendo un background di ingegneria informatica, vivendo in Venezuela ed essendo influenzato dal boom delle criptovalute a livello sociale, offre un punto di vista diverso sul successo delle criptovalute e su come aiuta gli unbanked e gli underserved.

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Fonte: https://news.bitcoin.com/argentinian-government-inquires-about-power-bitcoin-mining-companies-use-amid-power-cuts/