Crypto Neobank Wallbit lascia il Venezuela a causa delle sanzioni

Wallbit, una neobanca abilitata alle criptovalute, ha annunciato che avrebbe smesso di servire gli utenti in Venezuela dopo che il suo partner bancario negli Stati Uniti gli aveva chiesto di farlo. La piattaforma ha annunciato che questa mossa è stata il risultato diretto delle sanzioni economiche che il paese sta attualmente affrontando e che i venezuelani al di fuori del paese continueranno a essere scontati.

Wallbit interromperà il servizio agli utenti venezuelani

Wallbit, una neobanca abilitata alla criptovaluta, che si pubblicizzava come in grado di aprire conti bancari per i suoi utenti negli Stati Uniti, ha annunciato che interromperà il servizio agli utenti che risiedono in Venezuela.

La piattaforma ha emesso un comunicato stampa il 24 febbraio, chiarendo che i suoi associati bancari chiedevano la chiusura di tutti i conti aperti dagli utenti venezuelani residenti in Venezuela, dicendo a questi utenti di ritirare i loro fondi il più rapidamente possibile, anche se Wallbit non ha indicato un data in cui tali conti sarebbero stati chiusi.

La società ha chiarito che gli utenti venezuelani che vivono all'estero sarebbero ancora in grado di utilizzare i suoi servizi, ma che dovrebbero contattare il supporto dell'azienda in questa situazione. La situazione potrebbe interessare i freelance venezuelani che utilizzano la piattaforma per riscuotere i loro stipendi all'estero e convertirli in criptovalute.

Un'altra piattaforma chiude a causa di sanzioni

Wallbit ha chiarito che il motivo di questa brusca decisione è direttamente correlato alle sanzioni che il governo degli Stati Uniti sta attualmente esercitando contro alcuni cittadini venezuelani e società statali nel paese. Nel suo comunicato stampa, l'azienda dichiarata:

Vorremmo chiarire che questa chiusura dell'account ha la sua causa nelle sanzioni che il governo degli Stati Uniti ha sul Venezuela, quindi abbiamo il dovere di disabilitare la creazione di nuovi account e di non consentire nuovi depositi provenienti da account creati da utenti residenti in Venezuela.

Questa non è la prima piattaforma finanziaria a tagliare i legami con gli utenti venezuelani a causa del rischio di essere colpita da sanzioni. A giugno, Uphold, una piattaforma di scambio e investimento di criptovalute con sede a New York, ha annunciato stava anche chiudendo gli account degli utenti venezuelani a causa della "crescente complessità del rispetto delle sanzioni statunitensi".

In modo simile, Paxful, un exchange di criptovalute P2P, ha annunciato nel 2020 cesserà di offrire i propri servizi nel Paese. All'epoca, la piattaforma citava "preoccupazioni riguardanti il ​​panorama normativo in Venezuela e la tolleranza al rischio di Paxful" come causa principale alla base di questa decisione.

Cosa ne pensi di Wallbit e della sua uscita dal Venezuela? Raccontacelo nella sezione commenti qui sotto.

Sergio Goschenko

Sergio è un giornalista di criptovalute con sede in Venezuela. Si descrive come in ritardo sul gioco, entrando nella criptosfera quando l'aumento dei prezzi è avvenuto nel dicembre 2017. Avendo un background di ingegneria informatica, vivendo in Venezuela ed essendo influenzato dal boom delle criptovalute a livello sociale, offre un punto di vista diverso sul successo delle criptovalute e su come aiuta gli unbanked e gli underserved.

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Fonte: https://news.bitcoin.com/crypto-neobank-wallbit-leaves-venezuela-due-to-sanctions/