Blockchain nei giochi non gradita: "Ai giocatori non piacciono gli NFT nei loro giochi"

  • La società tecnologica di eSport eFuse ferma la Creator League a causa di controversie sulla blockchain.
  • Il vicepresidente di Engineering si scusa per la mancanza di divulgazione sull'uso della blockchain.
  • I critici esprimono preoccupazione sul fatto che i Community Pass assomiglino agli NFT.

La società tecnologica di eSport eFuse ha temporaneamente sospeso la sua Creator League appena lanciata a seguito delle polemiche sull'uso della tecnologia blockchain. Un importante analista crittografico noto come Coin Bureau espresso sgomento, sottolineando: "È piuttosto deprimente apprendere che la parola 'blockchain' è diventata tossica nella comunità dei giocatori."

In una dichiarazione rilasciata tramite l'account Twitter ufficiale della Creator League il 6 settembre, Shawn Pavel, vicepresidente dell'ingegneria di eFuse, si è scusato "per non aver rivelato intenzionalmente l'uso limitato della blockchain". eFuse ha spiegato che stava utilizzando la blockchain Near per convalidare i dati e registrare le informazioni relative ai "Community Pass" venduti ai fan per $ 20 ciascuno.

Secondo la dichiarazione ufficiale, tutti i pass sono stati acquistati utilizzando USD e non sono stati considerati NFT (token non fungibili) o parte di un lancio di token a causa della loro mancanza di utilità di trasferimento. Pavel ha sottolineato: "La Creator League non è un progetto NFT e non abbiamo mai venduto token".

Nonostante l'affermazione di eFuse secondo cui i Community Pass non erano NFT e non avevano elementi di criptovaluta, alcuni influenzatori associati alla lega hanno espresso preoccupazione per il coinvolgimento della tecnologia blockchain. Critici sostenuto che questi pass somigliavano agli NFT, anche se non erano scambiabili.

Il team dietro Fabled, un gioco di ruolo d'azione free-to-play, suggerimenti che "ai giocatori non piacciono gli NFT nei loro giochi, perché credono che aprirà le porte alle aziende per creare nuovi modi per prelevare denaro da loro."

Nel frattempo, un altro influencer crittografico utilizza lo pseudonimo di Lady of Crypto condiviso il suo punto di vista, dicendo: "Non penso che i giocatori siano tanto anti-blockchain quanto sono in massima allerta per il prossimo piano che le megacorporazioni malvagie useranno per derubarli."

Lady of Crypto ha sottolineato il persistente maltrattamento dei giocatori da parte dei principali studi cinematografici negli ultimi dieci anni, citando esempi come Ubisoft ed EA, che hanno costantemente introdotto microtransazioni sempre più predatorie offrendo allo stesso tempo prodotti scadenti.

Fonte: https://coinedition.com/blockchain-in-gaming-unwelcome-gamers-dont-like-nfts-in-their-games/