Il 72% dei trader istituzionali non ha intenzione di scambiare criptovalute, sondaggio JPMorgan

Un sondaggio condotto su 835 trader istituzionali di 60 diverse località globali ha rivelato che il 72% non ha piani per il trading di criptovalute nel 2023, secondo i dati rilasciati da JPMorgan.

Secondo il sondaggio, la maggior parte dei trader non era interessata al trading di criptovalute a causa della volatilità del mercato. Il 46% dei trader ha affermato che i mercati volatili sarebbero la loro più grande sfida di trading giornaliera nel 2023, mentre il 22% ha affermato che la disponibilità di liquidità sarebbe il problema più significativo. Altri hanno citato questioni come il cambiamento normativo, la disponibilità dei dati, la trasparenza dei prezzi, ecc.

Criptovaluta JP Morgan
Fonte: JPMorgan

Le decisioni dei trader potrebbero essere state influenzate dalla scarsa performance record del mercato delle criptovalute nel 2022. Nell'ultimo anno, Bitcoin (BTC) e altre risorse digitali scambiate a record minimi, e anche l'industria ha visto il capitolazione di diverse società crittografiche.

Il sondaggio ha mostrato che l'8% dei trader attualmente scambia criptovalute, mentre il 6% prevede di fare trading entro l'anno successivo. Il restante 14% ha rivelato l'intenzione di iniziare a fare trading entro i prossimi cinque anni.

Nel frattempo, nonostante la riluttanza dei trader nei confronti delle criptovalute, hanno previsto che l'asset class avrebbe visto uno degli aumenti più significativi dei volumi di trading elettronico nel corso del prossimo anno.

Il principale istituto finanziario ha chiesto a questi trader i loro piani di trading e i fattori che potrebbero avere un impatto su di loro in un sondaggio condotto tra il 3 e il 23 gennaio.

Blockchain e AI sono tra le prime 3 tecnologie per plasmare il futuro del trading

Secondo il sondaggio, il 53% ritiene che l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico giocheranno il ruolo più significativo nel plasmare il futuro del trading nei prossimi tre anni. D'altra parte, il 12% pensa che il trading futuro sarà plasmato dalla tecnologia blockchain.

Criptovaluta JP Morgan
Fonte: JPMorgan

Ciò contrasta nettamente con i risultati del sondaggio nel 2022, quando la tecnologia blockchain e l'intelligenza artificiale hanno ricevuto rispettivamente il 25% di tutti i voti.

Nell'ultimo anno, l'interesse per la tecnologia AI è aumentato in modo significativo con i progressi nel ChatGPT di OpenAI.

Fattori macroeconomici

Per quanto riguarda i fattori macroeconomici che potrebbero avere un impatto sulle loro negoziazioni, i trader ritengono che una recessione rappresenti il ​​rischio più significativo per il mercato nel 2023, seguita da vicino dai timori di inflazione e conflitti geopolitici. Nel 2022, la più grande preoccupazione dei trader era l'inflazione.

Nel frattempo, circa la metà dei trader si aspetta che i livelli di inflazione diminuiscano, mentre il 37% si aspetta che si stabilizzi. Il 19% di loro pensa che l'inflazione continuerà ad aumentare.

Livelli di inflazione rosa al massimo degli ultimi 40 anni nel 2022, costringendo le autorità di regolamentazione finanziaria di tutto il mondo a farlo escursione continuamente i loro tassi di interesse.

Fonte: https://cryptoslate.com/72-of-institutional-traders-have-no-plans-to-trade-crypto-jpmorgan-survey/