Un rapporto della Fed spiega le abitudini di investimento in criptovalute

Il nono rapporto periodico della Fed, realizzato su un campione di 11,000 americani, evidenzia alcuni aspetti molto interessanti, come le diverse abitudini quando ci si avvicina al mondo delle criptovalute

Rapporto Fed: come gli americani investono in criptovalute

Il rapporto della Fed mostra come i diversi gruppi di età interagiscono con il mondo delle criptovalute

Dal campione intervistato risulta che gli americani che si occupano di questo mondo sono quelli che in altri tempi avremmo chiamato cassettisti, o per usare un termine più internazionale, hodlers

La cosa curiosa che emerge è come sono la maggior parte delle risorse crittografiche detenute da investitori adulti sulla cinquantina che tuttavia non li utilizzano come mezzo di pagamento. 

Coloro che effettuano transazioni in criptovalute risultano essere solo il 12% del campione e hanno caratteristiche molto specifiche. 

Il consumatore medio di valute digitali lo è anzi giovanissimo, a volte senza risparmio né conto corrente. 

Questo è già di per sé strano, ma a ciò si aggiunge il fatto che anche l'uso di carte di credito o di debito è molto basso tra i consumatori. 

Il contrasto tra chi ha le valute nel proprio portafoglio e chi le spende mostra un netto divario senza punti di contatto se non crypto attività. 

Il rapporto evidenzia anche lo stato delle tasche degli americani, secondo il rapporto, il benessere finanziario non è mai stato così alto. 

Il 78% degli intervistati adulti che sono finanziariamente a proprio agio lo sono 3% in più di probabilità che lo sia negli ultimi tre anni. 

Una spesa improvvisa di 400 dollari non è un problema per il 68% della popolazione, che potrebbe far fronte anche al contante. 

La situazione patrimoniale degli hodler di criptovalute

I Federale, in relazione ai crypto hodler, segnala che:

"Avevano un reddito sproporzionatamente alto, avevano quasi sempre un rapporto bancario tradizionale e in genere avevano altri risparmi per la pensione".

Di questo campione, il 46% lo aveva un reddito annuo di $ 100,000 o più. Tra coloro che erano in pensione, l'89% aveva già dei risparmi, mentre il 29% di loro dichiarava un reddito inferiore a $ 50,000.

Al contrario, il profilo di coloro che effettuano le transazioni è completamente diverso. Qui si trova una fascia di età molto più bassa e più povera, il 60% dichiara meno di $ 50,000 mentre il 20% è addirittura inferiore a $ 20,000. I conti superiori a $ 100,000 sono molto rari. 

La cosa che cozza con un mondo super-tech che da tempo abbraccia l'online è che il 13% del campione non ha nemmeno un conto in banca e il 27% non ha le carte. 

Infine, ma non meno importante, anche il dato relativo all'istruzione è scarso: un quarto dei possessori di criptovalute non ha una laurea. 


Fonte: https://en.cryptonomist.ch/2022/05/24/fed-report-crypto-investment/