Cina: il governo dichiara guerra agli account crittografici

Il governo della Cina, tramite il suddetto ente, ha controllato anche 500 siti web sul tema crypto, chiudendone 105 che, secondo il CAC (Cyberspace Administration of China), alimentano strategie speculative e un uso distorto di questi strumenti al fine di eludere e generare profitti illeciti.

Cina e Crypto in contrasto

Il rapporto della Cina con Crypto è sempre stato amore e odio, inizialmente agli albori di questo asset quando il resto del mondo non aveva idea di cosa stessimo parlando, la Cina ha visto il proliferare di appassionati, investitori e minatori di Bitcoin, ETH e altri token fino a quando il mondo cambiato. 

Quando Bitcoin e il resto delle valute digitali hanno fatto breccia anche negli investitori più gelosi e sono diventati una risorsa importante e diffusa in tutto il mondo, il paese di Xi Jingping ha fatto una sonora inversione di marcia, almeno ufficialmente. 

Lotta incessante contro i minatori e le politiche proibizioniste nei confronti di qualsiasi criptovaluta, sicura o meno e indipendentemente dalla sua natura. 

Il divieto delle valute digitali, causando molteplici defezioni negli investitori, ha contribuito a creare una sorta di mercato parallelo nascosto in cui segretamente minatori e investitori hanno continuato a operare.

Il mercato ribassista ha sostenuto l'azione del governo e la sua politica favorendo una fisiologica scrematura abbassando notevolmente gli scambi e spingendo molti piccoli investitori a vendere. 

Più di 12,000 Weibo e i profili Baidu sono stati chiusi e più di 51,000 informazioni ritenute dannose, false o fuorvianti sono state rimosse dalla circolazione. 

Molte di queste informazioni sono state dedotte per contenere frasi che invitano le persone a investire in Bitcoin promettendo guadagni esorbitanti e spesso rapidi. 

Nonostante i divieti posti dal governo cinese, gli scambi di Bitcoin e le principali criptovalute e altcoin continuano a proliferare mostrando un cinese forte interesse per il bene e una lotta interna tutt'altro che finita nonostante il pugno di ferro del governo. 

Il recente aumento di valore di Bitcoin ha rinvigorito gli amanti delle valute digitali del Sol Levante, facendo rapidamente balzare il volume degli scambi e riportando in auge il Bitcoin, che, libero da minatori e investitori abbagliati da falsi miti di guadagni facili, ha riguadagnato US $ 23,000 mirando a minare la bandiera dell'orso tentando di tornare in mezzo 28,000 USD e 30,000 USD.


Fonte: https://en.cryptonomist.ch/2022/08/09/china-government-declares-war-crypto-accounts/