Dovrebbero esserci "meccanismi per controllare le transazioni crittografiche"

Nel mezzo della discussione in corso tra la Banca centrale russa (CBR) e il ministero delle Finanze della nazione sul futuro delle criptovalute, un gruppo di lavoro della Duma di Stato (la camera bassa del Parlamento) ha espresso il proprio sostegno a regolamentare anziché vietare le risorse digitali.

Il gruppo di lavoro ha chiesto "una chiara regolamentazione del settore delle risorse digitali" come approccio più efficace per ridurre i rischi associati all'adozione delle criptovalute nel paese.

Secondo quanto riportato dai media locali, una cinquantina di esperti hanno preso parte alla sessione del panel indetto dal gruppo di lavoro della Duma “Sulle questioni della regolamentazione delle criptovalute”. I partecipanti sono giunti alla conclusione che la regolamentazione "efficace e trasparente" dell'industria degli asset digitali in Russia richiede i meccanismi "per controllare le transazioni di criptovaluta". Tali meccanismi operano già in altri paesi, come hanno affermato gli esperti, sebbene non ci siano informazioni pubbliche su quali giurisdizioni si riferiscano.

Il punto chiave della sessione è l'apparente sostegno del gruppo all'approccio del ministero delle Finanze alla regolamentazione, con alcune riserve tecniche. Gli esperti hanno esortato il Ministero ad aumentare il linguaggio nel suo disegno di legge relativo al mining non istituzionale, al ruolo delle banche tradizionali, alle procedure Know Your Customer (KYC) e agli usi illeciti delle criptovalute.

Se dovesse adeguarsi al consiglio del proprio gruppo di lavoro, la camera bassa sosterrà la posizione del ministero delle Finanze nell'acceso dibattito con la CBR, che promuove un approccio restrittivo alle criptovalute.

Questa battaglia è entrata in una fase decisiva nel 2022. Il 20 gennaio, la CBR ha annunciato una proposta per il divieto del mining e della circolazione di valute digitali private nel paese. Il ministero delle Finanze ha risposto rapidamente presentando il proprio "Quadro per la regolamentazione dei meccanismi di circolazione delle valute digitali", che ha definito gli asset digitali simili per molti aspetti alle valute legali.

Il 18 febbraio, entrambi i corpi hanno presentato i propri conti contraddittori. La CBR ha raddoppiato la sua intenzione di vietare l'emissione e la circolazione di criptovalute, mentre il Ministero ha proposto di definire i requisiti legali per le piattaforme di scambio che ne consentano il funzionamento con procedure di registrazione speciali.

Con i primi segnali di sostegno parlamentare e una nuova tabella di marcia normativa proposta dal vice primo ministro Dmitriy Chernyshenko, la posizione della Banca centrale nella disputa sulle criptovalute sembra sempre più precaria. La proposta di divieto totale del regolatore è drammaticamente priva di alleati istituzionali all'interno sia del ramo esecutivo che legislativo del governo.