L'inventore del World Wide Web si unisce alla lista dei criptocritici

Tim Berners-Lee, l'inventore del World Wide Web, ha recentemente espresso le sue critiche a cryptocurrencies, definendoli "pericolosi" e collegandoli al gioco d'azzardo. 

Nell'ultimo episodio di "Beyond The Valley" della CNBC Podcast, pubblicato lo scorso 17 febbraio, Berners ha evidenziato il rischio di crollo improvviso associato alle criptovalute, che considera nient'altro che investimenti altamente speculativi. 

Berners li ha anche paragonati alla bolla delle dot-com, dove la crescita superficiale del mercato ha gonfiato le valutazioni delle società Internet oltre il loro valore fondamentale:

"Investire in certe cose, che è puramente speculativo, non è cosa, dove voglio passare il mio tempo. "

Tim Berners-Lee, l'inventore del World Wide Web

Cosa c'è in serbo per Berners Lee

Internet è come un adolescente che attraversa una fase imbarazzante, in continua evoluzione e che cerca di capire chi vuole essere. 

E ora, c'è un nuovo contendente sul ring: Web3. Un Internet basato su blockchain che promette di abbattere i grandi colossi tecnologici come Google. Sembra abbastanza carino, vero? 

Beh, non secondo il guru di Internet OG, Tim Berners-Lee. Si occupa di Web 3.0, che è la sua visione per il futuro del web. Sì, ancora una volta.

E diciamo che non è un fan di tutto questo blockchain mania. In effetti, pensa che sia più lento e sicuro quanto una casa fatta di carte. 

Il suo obiettivo con il Web 3.0? Rimettere il potere nelle mani delle persone con un maggiore controllo sui propri dati. Allora, chi sarà: il nuovo arrivato appariscente o il vecchio saggio con un piano rivoluzionario? Solo il tempo (e qualche miliardo di righe di codice) lo dirà.

Di cosa tratta la startup di Tim

La startup, chiamata Inrupt, prevede di fornire agli utenti Web un unico accesso che può essere utilizzato su diversi siti Web. 

Ma non è tutto: vogliono anche archiviare i dati personali di ciascun utente in "pod" digitali. Questi pod consentiranno ai siti Web di accedere ad alcune o tutte le informazioni dell'individuo, dalle loro preferenze di acquisto ai loro schemi di sonno. In breve, è uno sportello unico per tutti i tuoi dati personali!

Una volta che questi pod diventano realtà, Tim immagina un chatbot basato sull'intelligenza artificiale chiamato "Charlie", che funzionerà come assistente personale digitale. 

Ed ecco il kicker: Charlie non sarà collegato alla grande tecnologia. Funzionerà legalmente per il suo utente, proprio come un agente o un avvocato. Ciò significa che puoi affidare a Charlie tutti i tuoi dati e utilizzerà i pod per fornirti consigli personalizzati e approfonditi.

Tim crede che dal momento che Charlie avrà accesso a tutti i tuoi dati personali, comprese le tue collaborazioni, caffè, progetti e sogni, sarà in grado di fornire approfondimenti molto più completi rispetto ad altri assistenti virtuali come Alexa di Amazon e Siri di Apple.

In sintesi, Tim Berners-Lee è in missione in cui potresti avere un assistente personale digitale che lavori per te e abbia a cuore i tuoi migliori interessi. 


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Fonte: https://crypto.news/world-wide-web-inventor-joins-the-list-of-crypto-critics/