La Banca d’Inghilterra ha paura di tagliare i tassi di interesse troppo presto

La Banca d’Inghilterra si sta trattenendo dalla riduzione dei tassi di interesse nonostante l’inflazione si sia leggermente attenuata. Huw Pill, capo economista della banca, ha recentemente spiegato che, anche se la riduzione del tasso di interesse dal 5.25% sembra un po' più vicina, il calo dell'inflazione primaria non giustifica pienamente una politica monetaria più accomodante.

Pill ha sottolineato che, dopo anni di inflazione al di sopra degli obiettivi, il rischio di allentare prematuramente la politica monetaria potrebbe essere più pericoloso che ritardarla, soprattutto se l’inflazione non si stabilizza. Ha sottolineato il punto questo martedì, sostenendo la sua cauta iniziativa di tagliare il tasso bancario in tempi brevi.

Dinamiche economiche attuali

Questo invito alla prudenza arriva mentre il Comitato di politica monetaria si prepara alla prossima riunione, prevista subito dopo la prossima settimana. L'esitazione di Pill contrasta con l'ottimismo del vicegovernatore Dave Ramsden, il quale ritiene che l'inflazione potrebbe restare vicina al target del 2% della banca per i prossimi tre anni.

Nel frattempo, la sterlina ha registrato un leggero rialzo, aumentando dello 0.3% a 1.238 dollari rispetto al dollaro, indicando le reazioni del mercato a queste discussioni.

I rapporti economici hanno anche mostrato che l’attività commerciale nel Regno Unito nel mese di aprile è cresciuta più velocemente del previsto, segnando l’espansione più rapida dal maggio precedente. Questi dati sono stati catturati nell’indice della produzione composita S&P Global flash UK, che è salito a 54 da 52.8 di marzo, battendo le previsioni.

Chris Williamson di S&P Global ha sottolineato che il Regno Unito è sulla via della ripresa, con la crescita dei servizi che bilancia il crollo del settore manifatturiero. Le cifre attuali suggeriscono una crescita economica dello 0.4% nel secondo trimestre, dopo un aumento dello 0.3% all'inizio dell'anno.

Sfide fiscali e politiche future

Mentre l’economia mostra segni di vita, anche i costi aumentano notevolmente. Gli stessi rapporti hanno rilevato un aumento significativo dei costi medi, il maggiore dal maggio dell’anno precedente. L’economista Rob Wood di Pantheon Macroeconomics ha affermato che questa crescita e l’inflazione stanno superando le previsioni precedenti del Comitato di politica monetaria.

Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha emesso un avvertimento sulla salute fiscale del Regno Unito, inserendolo tra le nazioni che necessitano di riforme fiscali urgenti per correggere gli squilibri tra spesa e entrate. Le previsioni suggeriscono che il debito del Regno Unito potrebbe aumentare dal 92% del PIL al 98% entro il 2030, sollecitando una vigilanza simile negli Stati Uniti, in Cina e in Italia a causa delle elezioni imminenti note per innescare spese folli.

In patria, il cancelliere Jeremy Hunt ha accennato a possibili tagli fiscali entro la fine dell’anno, a condizione che i conservatori vincano alle prossime elezioni generali. Tuttavia, il leader laburista Sir Keir Starmer ha criticato questi piani in quanto non finanziati, paragonandoli al fallimento del bilancio sotto l’ex primo ministro Liz Truss, che ha gettato l’economia nel caos.

Il primo ministro Rishi Sunak ha difeso la strategia fiscale, affermando che i tagli fiscali verranno effettuati solo quando finanziariamente fattibili, sostenendo che l'obiettivo di abolire i contributi assicurativi nazionali è un obiettivo a lungo termine, precedentemente ridotto dal 12% all'8% da Hunt.

In un’infuocata sessione alla Camera dei Comuni, Sunak ha anche criticato le politiche di Truss, a cui si era opposto durante la sua candidatura alla leadership nel 2022, sostenendo che erano imperfette. Le sue osservazioni hanno fatto seguito alla difesa del suo mandato da parte di Truss in un recente libro di memorie, sottolineando i dibattiti in corso sulla responsabilità fiscale in un contesto di ambiziosi tagli fiscali.

La recente critica del FMI ai tagli di bilancio di marzo, suggerendo che potrebbero peggiorare le traiettorie del debito nonostante siano in parte finanziati da nuove misure sulle entrate, aggiunge un ulteriore livello di complessità mentre il Regno Unito affronta le sfide fiscali in mezzo ai cambiamenti demografici e al mercato del lavoro.

Fonte: https://www.cryptopolitan.com/bank-of-england-scared-to-cut-rates-too-soon/