La Cina ha il più basso rapporto tra riserve estere e oro, mentre il Portogallo e gli Stati Uniti dominano

Oro è rimasto un elemento vitale nelle riserve finanziarie delle nazioni, e il suo fascino non accenna a diminuire. Ciò è illustrato dal fatto che una parte considerevole dell'oro è detenuta da un sottoinsieme di banche centrali rispetto al totale delle riserve estere.

In questa linea, secondo i dati ottenuti da finbold il 28 febbraio, il Portogallo rappresenta il più alto rapporto tra quota di oro e riserve estere totali al 69.18%, seguito dagli Stati Uniti al 67.08% nel 2022. Il rapporto della Germania è al terzo posto con il 66.53%, mentre l'Uzbekistan è al quarto con il 64.51%. L'Italia occupa il quinto posto con il 63.63%. 

Altrove, tra i Paesi selezionati, la Cina occupa la 20esima posizione con un rapporto del 3.55%. Nel complesso, i primi 20 paesi sono dominati dalle nazioni europee, che rappresentano oltre il 50%. 

Driver dietro le riserve auree 

Sebbene i paesi evidenziati abbiano diversi rapporti di riserva aurea, la motivazione che guida l'accumulazione per paesi come Portogallo, Cina e Stati Uniti rimane la stessa. In particolare, l'oro è un rifugio sicuro storico per molte economie. L'attività funge anche da opzione per la diversificazione delle riserve, riserva di valore, garanzia per prestiti e opzione di regolamento internazionale. L'oro rimane una parte importante delle riserve della banca centrale, ma la percentuale di riserve detenute varia ampiamente da un paese all'altro.

Le riserve auree della Cina sono ancora relativamente basse rispetto ad altre grandi economie. Tuttavia, il governo cinese è stato in costante aumento le sue riserve negli ultimi anni. Questa è, in parte, una strategia per diversificare le sue riserve di valuta estera dal dollaro USA, la valuta di riserva globale dominante.

Vale la pena notare che la Cina è storicamente nota per accumulare il suo oro di nascosto; permangono quindi incertezze circa le riserve complessive detenute dal Paese.

Dominio USA nelle riserve auree 

In particolare, gli Stati Uniti rimangono un attore dominante, guidato da diversi elementi come fattori storici, il ruolo del dollaro nel sistema finanziario globale, un'economia forte e stabilità politica. Tuttavia, resta da vedere se il paese manterrà la posizione a lungo.

Il ruolo dell'oro per le banche centrali è stato elevato a seguito degli effetti straripanti della pandemia. Con l'aumento dell'inflazione, l'importanza dell'oro come bene rifugio e riserva di valore è aumentata. Questo è evidente nella decisione di molti bancario regolatori a continuare ad acquistare il metallo, nonostante le fluttuazioni della sua domanda nel tempo. 

Inoltre, la comparsa di picchi globali nei debiti pubblici e le preoccupazioni sull'inflazione hanno ulteriormente enfatizzato l'importanza dell'oro nelle strategie nazionali. Con il borsa assistendo all'aumento dei minimi storici, le banche centrali considerano l'oro l'opzione perfetta per proteggere l'economia in caso di una crisi simile.

Allo stesso tempo, il rapporto dell'oro con il dollaro USA è un ulteriore elemento di attrattiva per il metallo prezioso. In questa linea, quando il dollaro scende, come recentemente testimoniato, il valore dell'oro in genere sale, consentendo alle banche centrali di proteggere le proprie riserve in mezzo alla volatilità del mercato. 

Il futuro delle riserve auree 

La crescente importanza dell'oro ha visto un maggior numero di banche centrali, principalmente dall'Europa, attuare politiche per aiutare il buffering delle riserve. Nel complesso, la quota significativa delle riserve auree nella regione è stata uno sforzo per rafforzare la stabilità del sistema finanziario durante l'incertezza geopolitica e i cambiamenti strutturali globali. 

Guardando al futuro, è probabile che le riserve auree detenute dalle banche centrali evidenziate continuino ad aumentare, con l'asset che ha dimostrato la sua resilienza mentre l'economia globale è alle prese con un'inflazione elevata.

Fonte: https://finbold.com/china-has-the-lowest-foreign-reserves-to-gold-share-ratio-as-portugal-us-dominate/