Le piattaforme di social media cinesi censurano i messaggi dell'ambasciata statunitense

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Secondo quanto riferito, le piattaforme di social media cinesi Weibo e WeChat hanno rimosso i post pubblicati dall'account ufficiale dell'ambasciata statunitense in Cina, evidenziando ancora una volta gli sforzi della censura di Internet di Pechino per cancellare tutti i post ritenuti critici nei confronti del governo cinese.

ESPERIENZA

I takedown sono stati evidenziati dall'ambasciatore degli Stati Uniti in Cina Nicholas Burns in a Tweet mercoledì mattina, dove ha incolpato i "censori della RPC" per aver rimosso dai resoconti ufficiali i post su Hong Kong e il recente vertice della NATO.

Burns ha affermato che il governo cinese dovrebbe consentire ai suoi cittadini di accedere a ciò che dicono i leader statunitensi "mentre il popolo americano ascolta ciò che dicono i leader cinesi".

I post cancellati evidenziati da Burns includevano un post su Weibo, l'equivalente cinese di Twitter, con un estratto dal messaggio del presidente Joe Biden conferenza stampa al Vertice NATO di Madrid.

Nella sua dichiarazione alla stampa a Madrid, Biden ha parlato delle "sfide che la Cina pone a un ordine mondiale basato su regole" e ha denunciato le "pratiche commerciali abusive e coercitive di Pechino".

Sia Blinken che Watson nelle loro dichiarazioni hanno accusato la Cina di reprimere la democrazia e la libertà a Hong Kong.

Sfondo chiave

La censura online di Pechino non ha accolto con gentilezza le critiche al governo cinese o alla leadership del Paese sulle loro piattaforme e nemmeno gli organismi internazionali sono stati risparmiati. A maggio, sia Weibo che WeChat smontato post condivisi dagli account ufficiali delle Nazioni Unite in cui il capo dell'Organizzazione mondiale della sanità, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha definito insostenibile la politica cinese zero-Covid. Le immagini del volto di Tedros e i videoclip dei suoi commenti sono stati cancellati dalle piattaforme social che affermavano che i post violavano le leggi locali. Il mese scorso, l'account di un popolare influencer cinese era abbattuto dai censori del web dopo aver sfoggiato una torta a forma di carro armato durante un live streaming alla vigilia del 33esimo anniversario del massacro di piazza Tienanmen. In passato, lo hanno fatto anche i censori online di Pechino abbattuto immagini o riferimenti al personaggio animato Disney Winnie the Pooh dopo che alcuni utenti di Internet nel paese hanno suggerito che somigliasse al presidente cinese Xi Jinping.

Letture consigliate

La censura cinese prende di mira il capo dell'OMS dopo i commenti che criticano la politica di punta zero-Covid (Forbes)

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Fonte: https://www.forbes.com/sites/siladityaray/2022/07/06/chinese-social-media-platforms-censor-us-embassy-posts/