Il PIL e l'occupazione dell'Eurozona crescono più velocemente del previsto nonostante le preoccupazioni geopolitiche

Il PIL e l'occupazione dell'Eurozona crescono più velocemente del previsto nonostante le preoccupazioni geopolitiche

Un aumento dei prezzi al consumo alimentato dal crisi energetica in Europa ha messo a dura prova le economie delle nazioni europee, provocando uno stallo della crescita e un ripensamento della propria propensione al rischio da parte dei partecipanti al mercato.  

Nonostante gli operatori di riferimento abbiano rivalutato la loro propensione al rischio, l'economia dell'area dell'euro è cresciuta più di quanto inizialmente previsto poiché il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato dello 0.8% nel secondo trimestre del 2022, sostenuto dalla spesa pubblica e dei consumi, secondo Eurostat dati uscito il 7 settembre.

Negativo, invece, il contributo del commercio estero, in quanto sia le esportazioni che le importazioni sono cresciute rispettivamente dell'1.3% e dell'1.8%. 

Tassi di crescita del PIL per trimestre. Fonte: Eurostat 

Contributo degli Stati membri

Il più grande motore economico del blocco, la Germania, è cresciuto di un misero 0.1%, con la Francia in espansione dello 0.5% e l'Italia e la Spagna in crescita ciascuna dell'1.1%. I Paesi Bassi guidano il gruppo con un'espansione del 2.6%, seguiti da Romania e Croazia, che crescono rispettivamente del 2.1% e del 2%.  

Tassi di crescita del PIL per paese. Fonte: Eurostat 

Crescita dell'occupazione 

A seguire la crescita del PIL sono stati i numeri dell'occupazione, che sono cresciuti dello 0.4% nell'area dell'euro, rispetto al trimestre precedente. Anno su anno (YoY), anche il numero di occupati è cresciuto del 2.7%, seguito da un aumento del numero di ore lavorate del 3.7% YoY. 

Tra gli Stati membri, la più alta crescita dell'occupazione è stata registrata in Lituania, seguita da Repubblica Ceca e Irlanda, che sono cresciute rispettivamente del 3.1%, 1.6% e 1.6%. Sullo spettro opposto, l'occupazione si è contratta in Spagna dell'1.1%, in Portogallo dello 0.7% e in Estonia dello 0.6%.  

Crescita dell'occupazione secondo trimestre 2. Fonte: Eurostat

Il futuro resta incerto

Nonostante i numeri solidi, si prevede che la crescita economica decelererà in modo significativo nella seconda parte dell'anno e nel 2023, poiché aspettative di recessione Stanno aumentando. 

Inoltre, l'inflazione storicamente elevata potrebbe comprimere ulteriormente i consumatori, mettendo sotto pressione i profitti delle imprese, portando così a una vera e propria stagnazione e rallentamento della crescita. 

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Fonte: https://finbold.com/eurozones-gdp-and-employment-grow-faster-than-expected-despite-geopolitical-concerns/