"I Am More" cattura il difficile ma gioioso viaggio di Drag Artist More

Nel documentario coreano Io sono più, l'artista nota come More descrive l'essere nato maschio come "un ergastolo in tragedia" e che non ha scelto. More ha avuto difficoltà a crescere in una zona rurale che aveva opinioni tradizionalmente conservatrici su genere e sessualità. Le cose erano così difficili che ha tentato il suicidio e, dopo aver fallito nel suo tentativo, alla fine ha deciso di vivere la vita alle sue condizioni. Grazie ai genitori solidali ha trovato sia conforto che sfogo nella danza.

La sua naturale agilità e abilità di ballo l'hanno portata nel mondo del balletto, ma More ha scoperto che voleva essere una ballerina e non una ballerina. Questa opzione non esisteva e altre ballerine le dicevano di mascherare la sua femminilità. Di conseguenza, il ballerino, attore e artista performativo ha lasciato il mondo del balletto formale per esibirsi come drag artist, creando una nuova identità con trucco fantasioso, parrucche e costumi glamour.

Io sono più segue il viaggio di More dalla sua prima passione per il glamour alla sua esibizione in uno spettacolo di New York che ha segnato l'anniversario degli Stonewall Riots.

Sebbene la scena del drag sia esistita in silenzio in Corea del Sud per decenni, è decisamente in crescita e sta guadagnando consensi. Io sono più segue il viaggio di una performer e le sue lotte per l'accettazione sia dentro che fuori dal palco. Mostra anche la performance art di More, che mette in scena costumi carismatici e spettacoli sorprendenti in ambientazioni ironiche. More è ovviamente una ballerina di grande talento, che cattura una vita di gioia e tristezza nei suoi movimenti aggraziati.

Il film del 2021, diretto da Lee Il-ha, sarà presentato al Festival del film asiatico di New York il 24 luglio. Il festival va dal 15 al 31 luglio.

Fonte: https://www.forbes.com/sites/joanmacdonald/2022/07/15/i-am-more-captures-the-difficult-yet-joyous-journey-of-drag-artist-more/