Cake DeFi pubblica la prova delle riserve basata sull'albero Merkle

La società di servizi di finanza decentralizzata (DeFi) con sede a Singapore Cake DeFi ha annunciato il rilascio della sua prova di riserva utilizzando il metodo dell'albero Merkle controllato crittograficamente. 

Sviluppato da Ralph Merkle nel 1979, il metodo dell'albero di Merkle è un modo per dimostrare che un determinato pezzo di dati è incluso in un insieme di dati, senza rivelare l'intero insieme di dati. Con il metodo della prova delle riserve, viene utilizzato un albero Merkle per dimostrare che un exchange di criptovalute ha le riserve che afferma di avere, senza rivelare gli importi esatti di ciascuna criptovaluta che detiene, al fine di proteggere la privacy della piattaforma e suoi utenti.

Secondo la società di servizi DeFi, gli utenti possono ora verificare le proprie attività, così come le passività dell'azienda, in una funzionalità appena implementata che garantisce l'accesso pubblico alla sua prova di riserva dell'albero Merkle, disponibile sul suo sito web. Lo strumento intende consentire agli utenti di eseguire un'autoverifica dei propri fondi sotto la struttura dei dati dell'albero Merkle. 

Nello spirito della trasparenza, Cake DeFi ha affermato che consentirà anche agli utenti di vedere come vengono generati i rendimenti, con dati on-chain in tempo reale sui fondi dei clienti.

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Sebbene molti scambi come Binance, Crypto.com, Bybite OK, hanno tutti implementato le prove delle riserve basate sull'albero Merkle per promuovere la trasparenza dopo il crollo di FTX, alcuni funzionari rimangono scettici sulla loro efficacia. 

In un'intervista del 22 dicembre con il Wall Street Journal, Paul Munter, capo contabile ad interim della Securities and Exchange Commission, ha condiviso che i risultati di questi audit non sono necessariamente un indicatore del fatto che la società sia in una buona posizione finanziaria. Secondo lui, i rapporti di prova delle riserve da parte degli scambi "mancano" di informazioni sufficienti per le parti interessate per determinare se l'azienda dispone di attività sufficienti per far fronte alle proprie passività.