Euro ai minimi dal 2002 rispetto al dollaro

Il super dollaro annuncia l'arrivo della crisi in Europa, una crisi che presto si farà sentire al di là dell'oceano.

La coppia fiat euro/dollaro è ai minimi storici

Il dollaro sembra dominare l'euro per il momento, ma la recessione è vicina anche negli Stati Uniti

Il Sole24Ore in un recente articolo spiega come il cambio euro-dollaro (che ad oggi è a 1.026) sia prossimo alla parità e complice della situazione ciclica dei mercati e di un'inflazione alle stelle che non accenna a fermarsi. Questo significa solo una cosa, recessione. 

Gli fa eco Bloomberg, che spiega come il supporto di 1.03 già raggiunto nei mesi invernali del 2015 e nei primi mesi del 2016 non fosse mai stato sfondato, e per risalire a quel valore bisogna risalire al 2002, quando si era l'euro quello apprezzato nei confronti della valuta americana. 

Il timore è di un forte rallentamento della crescita e del arrivo della tanto temuta recessione. Il sentimento è che questo avverrà sia nel vecchio continente che negli Stati Uniti, ma con tempi e intensità diversi. 

Mai prima d'ora negli ultimi due decenni c'è stato un tale spostamento dei tassi tra le principali valute del mondo, e questo porterà delle conseguenze. 

L'Europa sta risentendo maggiormente della crisi energetica. Il problema dell'approvvigionamento è molto più acuto che negli Stati Uniti d'America perché il principale fornitore è praticamente fuori dai giochi a causa delle stesse sanzioni imposte dall'Occidente. 

L'importante simmetria risiede nell'iperinflazione, che in America è stata contrastata con più vigore dalla Fed, avendo applicato una politica molto aggressiva politica monetaria con rialzi dei tassi (il prossimo previsto per fine luglio) di 75 punti base alla volta, calmando la situazione pur essendo lontano da una soluzione.

L'inflazione colpisce in maniera più incisiva l'Europa, che pur adottando contromisure, non vede una mossa forte come quella di Powell

Come sta reagendo l'Europa di fronte a tali condizioni economiche

Lagarde si vede impegnata su due fronti: da un lato, si ferma la crisi energetica che vede una grave carenza di gas e idrocarburi come compenso dai Paesi arabi, e dall'altro, la lotta al PCI

Lo scenario prospettico porta gli analisti a pensare che la prossima recessione avrà tempi e intensità differenti e colpirà l'Europa con maggiore forza. 

La sensazione comune è che tutti i paesi, sia quelli meglio posizionati, come Germania e Paesi Bassi, sia i PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) ne risentiranno. L'onda d'urto sarà qualcosa di mai visto prima, e si teme per la sopravvivenza della moneta fiat del continente, che potrebbe essere salvata da un debito comune europeo secondo alcuni addetti ai lavori. 

Le posizioni di molti trader in questi due giorni sono andate short e hanno preferito vendere spesso in perdita in vista di un riposizionamento e proprio il comportamento del cambio Euro-Dollaro riconquistando a favore di quest'ultimo il suo predominio come asset rifugio .

In questo momento l'oro non sta adempiendo alla sua posizione storica di bene rifugio attestandosi a $ 1760 dopo aver rotto il supporto a $ 1,800. L'euro è in pieno tracollo e una valuta comune tra i paesi Brics è lungi dall'essere stabilita. 

Bitcoin che è l'altro candidato come bene rifugio sembra in difficoltà e lo è stato lateralizzando tra $ 18,000 e $ 20,000 nelle ultime settimane.

Il cambio euro-dollaro pone la valuta statunitense come il vero bene rifugio e costringe tutti a riposizionare, o almeno a un cambio di strategia a lungo termine, cosa impensabile fino a solo un mese fa. 


Fonte: https://en.cryptonomist.ch/2022/07/06/euro-owest-dollar-dal-2002/