Ex procuratore del DoJ che esorta le piattaforme DeFi a integrare solide misure di sicurezza

Ari Redbord, un ex procuratore del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti (DoJ), che ora presta servizio come capo degli affari legali e governativi presso TRM Labs, afferma che gli hacker stanno diventando più sofisticati. Per proteggersi, sta esortando le piattaforme DeFi a sviluppare e implementare solide misure di sicurezza informatica per prevenire le perdite.

Nella sua valutazione, il capo legale ha dichiarato a CoinDesk in un'intervista che l'identificazione e il tracciamento di attività illecite sulle piattaforme DeFi richiederà "strumenti di intelligence blockchain" avanzati per rilevare e tracciare i mixer di criptovaluta prima che i malintenzionati possano riciclare fondi. Questi strumenti contribuiranno a rafforzare la sicurezza e l'integrità dei protocolli trustless, consentendo alle forze dell'ordine e agli esperti di sicurezza informatica di tracciare e prevenire attività illegali.

Ha anche affermato che mentre coloro che cercano di impegnarsi in attività illegali all'interno del settore DeFi stanno diventando sofisticati, le normative, gli strumenti e gli individui vengono migliorati come misura contraria. Pertanto, alla luce dell'inevitabile evoluzione tecnologica e normativa, Ari consiglia alle piattaforme DeFi di adattare e migliorare continuamente le proprie misure di sicurezza per stare al passo con i tempi.

Laboratori TRM segnalati che oltre 3.6 miliardi di dollari in criptovaluta sono stati persi a causa di frodi nel 2022, con circa 3 miliardi di dollari destinati a protocolli DeFi la cui liquidità è elevata, un honeypot per i criminali informatici. Ari ha affermato che la maggior parte dei protocolli DeFi sta cadendo nelle mani degli hacker perché sono nuovi e devono ancora sviluppare solide misure di sicurezza per proteggere i fondi dei clienti.

Tecniche impiegate dai criminali informatici

Lo aveva fatto il Federal Bureau of Investigation (FBI) degli Stati Uniti avvertito reti DeFi sui potenziali attacchi, affermando che gli hacker sfruttano le vulnerabilità nei contratti che regolano queste reti. Stanno consigliando alle piattaforme DeFi di essere vigili e di adottare misure per proteggere i loro sistemi da questo tipo di minacce.

L'agenzia investigativa delinea tre metodi fondamentali utilizzati dagli hacker per prendere di mira le piattaforme DeFi. Un'opzione è avviare un prestito flash, come è stato fatto nell'assalto del novembre 2021 all'Ethereum DeFi Initiative bZx, che ha portato al furto di $ 55 milioni in Bitcoin. Un'altra tecnica consiste nell'attaccare i difetti nel token bridge di una piattaforma DeFi, come è stato osservato in precedenza ad agosto con il Ponte token nomade.

L'FBI ha anche rivelato una terza strategia che prevede l'alterazione dei tassi di criptovaluta attaccando numerosi difetti, come la dipendenza da un unico oracolo dei prezzi. Questa tecnica è stata utilizzata nell'exploit Deus Finance dell'aprile 2022, durante il quale i criminali se la sono cavata con 13.4 milioni di dollari.


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Fonte: https://crypto.news/former-doj-prosecutor-urging-defi-platforms-to-integrate-robust-security-measures/