Le ultime notizie di oggi sulla Fed

In attesa del FOMC di domani diamo uno sguardo alle ultime notizie che troviamo oggi sulla Fed USA. 

Watcher.Guru con il suo tempismo perfetto ha twittato:

Il tweet allude al fatto che abbiamo dati concreti sul fatto che la recessione sia ufficialmente arrivata negli Stati Uniti d'America e che di conseguenza è probabile che raggiunga presto il resto del mondo. 

Tuttavia, un utente ha messo in dubbio la veridicità della fonte, spiegando come quanto riportato sia solo il commento di un uomo d'affari e non di un funzionario della Fed di Dallas al Texas Manufacturing Outlook Survey nella sezione dedicata all'argomento. 

Nel frattempo, i commenti non si sono fatti attendere, con un commentatore che ha sottolineato che eravamo già in recessione quando si parlava di un mercato forte, e ora che si sta salutando una recessione è probabilmente quando il mercato si sta riprendendo. 

Un altro utente sottolinea la facilità con cui cambia la definizione di recessione. 

Nei libri di testo si proclama recessione quando per almeno due trimestri consecutivi il Prodotto Interno Lordo (PIL) segna un valore negativo. 

Questa valutazione è stata smentita dal presidente della Federal Reserve Jerome Powell che ha ritenuto che fosse troppo presto per esprimere questo giudizio nonostante il verificarsi delle condizioni. 

Questo è fondamentalmente ciò di cui l'utente MuschioIl social network ha accennato sarcasticamente nel suo commento. 

Nel frattempo, la Indice di Dallas della Fed statunitense ha toccato -8.4 punti a gennaio dopo i -20 di dicembre.

La notizia dell'imminente recessione arriva subito dopo un importante incontro. 

Mercoledì si terrà il primo FOMC dell'anno in cui Jerome Powell, presidente della Federal Reserve statunitense, annuncerà l'entità dell'aggiustamento dei tassi di interesse.

Il mercato ha scontato una variazione di 24 punti base con quasi il 90% di probabilità, sebbene alcuni analisti stoici continuino a sostenere un aumento di 50 punti base, per quanto improbabile possa essere. 

Il rialzo porterebbe i tassi a 25 punti di distanza dal tetto fissato per quest'anno dalla stessa Fed, la quale, tuttavia, ha dichiarato di voler modulare le proprie politiche ei propri interventi in base alla risposta del mercato. 

Riccardo Pescatore, l'ex presidente della Fed di Dallas ritiene che opteranno per l'aumento già scontato dal mercato, ma Ethan Harris di Bank of America aggiunge che molto dipenderà dal mercato del lavoro e dalla sua tenuta. 

La notizia di una recessione già presente sposta certamente l'asticella per le politiche della banca centrale americana.

La variabile più importante da tenere in considerazione quando si attua una politica aggressiva, rispetto a una accomodante, è il tempo di reazione del mercato. 

In media, gli effetti delle politiche monetarie della Federal Reserve statunitense si manifestano nei sei-nove mesi successivi alle mosse effettuate. 

Se si tratterà di vera recessione o meno lo si vedrà tra i cittadini indicativamente dalla prossima estate, risultato che sarà “addolcito” dal classico aumento dei consumi che caratterizza la stagione estiva. 

A quel punto avremo un quadro chiaro della situazione e Powell, dai vertici della Banca Centrale Usa, potrà correggere il corso delle cose, magari passando anche da un inasprimento ad un allentamento quantitativo. 


Fonte: https://en.cryptonomist.ch/2023/01/31/the-latest-news-from-today-about-the-fed/