criptovalute in Italia e negli Stati Uniti

Chi investe in criptovalute prima o poi si trova di fronte alla questione di come pagare le tasse. In Italia, a questa domanda risponde il Agenzia delle Entrate Italian, mentre negli Stati Uniti risponde il IRS, che sta per Servizi di entrate interne.

Agenzia delle Entrate vs IRS, somiglianze e differenze

Come riportato sul sito ufficiale, l'Agenzia delle Entrate in Italia ha il compito di svolgere le funzioni relative alla gestione, accertamento, contenzioso e riscossione dei tributi.

Funzioni simili sono svolte negli Stati Uniti dall'IRS, che deve applicare le leggi tributarie, trattare le dichiarazioni dei contribuenti e fare accertamenti penali o indagini.

Agenzia delle Entrate e criptovalute in Italia

Esamineremo ora come l'Agenzia delle Entrate tratta le criptovalute.

Il regolamento in Italia non è per niente chiaro, tanto che più volte l'Agenzia delle Entrate è stata chiamata a chiarire la materia mediante ricorsi.

Il punto principale è se le criptovalute da inserire nella dichiarazione dei redditi. Nello specifico, c'è una sezione, il modulo RW, in cui dovrebbero essere incluse le criptovalute.

Secondo una delibera e due diversi ricorsi, l'Agenzia delle Entrate intende assimilare le criptovalute alle valute estere. Pertanto, se generano reddito imponibile, essi dovrebbe essere incluso nel modulo RW. Le tasse vengono pagate solo quando il deposito medio supera €51,645.69 per sette giorni consecutivi. Le plusvalenze, cioè i guadagni, sono tassate al 26%.

cripto fiscale Italia
Le plusvalenze in Italia sono tassate al 26%.

L'IRS e le criptovalute negli Stati Uniti

L'IRS, d'altra parte, ha una sezione FAQ sul suo sito ufficiale dove spiega come gestire le criptovalute.

Si spiega che:

"La valuta virtuale è trattata come proprietà e i principi fiscali generali applicabili alle transazioni immobiliari si applicano alle transazioni che utilizzano valuta virtuale".

Nel caso degli Stati Uniti, le criptovalute devono essere dichiarate sul modulo 1040.

Per chiarire come le criptovalute vengono trattate a fini fiscali negli Stati Uniti, il L'IRS si era già occupato di questo nel 2014 con una nota speciale che lo spiega la vendita o lo scambio di valute virtuali o anche il loro utilizzo per pagare beni, o come strumento di investimento, ha conseguenze fiscali che comportano passività.

È del tutto evidente che gli Stati Uniti sono nettamente in vantaggio sull'Italia in termini di tassazione. Tuttavia, queste disposizioni potrebbero cambiare quando il Progetto di legge sull'infrastruttura entra in vigore, il che obbligherebbe i broker a segnalare le transazioni crittografiche all'IRS per addebitare loro le tasse.

Il problema non è tanto il pagamento delle tasse, ma una definizione molto più ampia di broker per la natura decentralizzata del settore. Non c'è dubbio, tuttavia, che evadere le tasse non sarà facile nemmeno per uno “pseudo-anonimo” settore come quello delle criptovalute.

 


Fonte: https://en.cryptonomist.ch/2022/01/16/italian-revenue-agency-vs-irs-crypto-taxes-italy-us/