Amazon, Google, Apple e Meta denunciati

I giganti statunitensi Amazon, Google, Apple e Meta hanno ricevuto un mandato di comparizione dal Comitato giudiziario della Camera.

Amazon, Google, Apple e Meta sotto accusa

Le operazioni delle società Amazon, Google, Apple e Meta sono sotto il vaglio del presidente della Commissione Giustizia.

L'obiettivo del cane da guardia è ottenere informazioni su come queste aziende tecnologiche moderano i contenuti.

Molti hanno visto l'indagine del presidente della Commissione Giustizia della Camera come un atto politico.

Il sospetto nasce dal fatto che il presidente dell'ente, Jim Jordan, non ha diretto a caso le indagini su Alphabet, Amazon, Apple e Meta.

In effetti, l'alto dirigente dell'organismo di vigilanza è allo stesso tempo anche un membro del Congresso repubblicano dell'Ohio.

Le grandi aziende tecnologiche incriminate secondo Jordan hanno ricevuto queste citazioni in giudizio per un motivo ben preciso.

"Queste citazioni in giudizio sono il primo passo per ritenere Big Tech responsabile".

E' quanto afferma l'ufficio stampa di Jordan in un comunicato.

La questione è come questi giganti dell'IT gestiscono o incanalano i contenuti sul web.

Jim Jordan, deputato repubblicano dell'Ohio ed ex presidente della House Judiciary è il procuratore.

Le richieste imposte contro ciascuna delle società apicali nella sfera Tech sono documenti e comunicazioni sulla collusione del governo e della grande tecnologia per dirigere la libertà di parola.

Gli amministratori delegati Mark Zuckerberg, Sundar Pichai, Satya Nadella, Tim Cook e Andy Jassy potrebbero rispondere alla missiva entro un mese.

Nel frattempo a Wall Street le aziende non sembrano risentire delle notizie che le riguardano e si muovono bene.

Amazon guadagna lo 0.13% (€93.21), Alphabet Inc Class A (Google) sale dello 0.30% (€90.20), Meta ottiene +0.41% (€ 166.00) e Apple praticamente va in pareggio a € 144.76.

La notizia esplode sui social

La notizia è trapelata mercoledì, giorno della menzione via missiva di alcuni addetti ai lavori.

Ben presto il fatto è arrivato alle orecchie di grandi investitori e analisti, nonché alle testate giornalistiche.

Watcher Guru, ha riportato la notizia con un tweet scuotendo così il web ma non l'andamento in borsa delle società coinvolte.

"JUST IN: 🇺🇸 La magistratura della Camera degli Stati Uniti cita in giudizio gli amministratori delegati di Apple, Amazon, Meta, Google e Microsoft per "collusione" con il governo per "sopprimere la libertà di parola".

L'aspetto collusivo dell'inchiesta

L'incriminazione delle più grandi e potenti aziende del settore Tech da parte del comitato della Camera è una storia molto antica.

Il timore che società private troppo potenti rispetto ad altre facciano accordi più o meno netti con il governo per trarne vantaggio è vecchio come il tempo.

Amazon, Google, Apple e Meta sono questo tipo di aziende, entità così grandi da destare sospetti.

Se ci fosse stata la volontà, e queste aziende avrebbero potuto mettersi d'accordo con il governo, avrebbero potuto canalizzare facilmente i consumi e l'opinione pubblica.

Il pericolo di una deriva autoritaria del governo con il placido contributo delle big tech è reale, anche se affermare che esista è molto lontano.

Sulla base di dubbi concreti supportati da fatti non ancora noti è l'azione investigativa della Vigilanza.

Solo il tempo farà luce su questa controversa pagina di cattiva gestione dei dati.


Fonte: https://en.cryptonomist.ch/2023/02/16/amazon-google-apple-meta-sued/